Il monumento più rappresentativo del Rinascimento mirandolese e uno dei più significativi della Mirandola è il Palazzo Comunale. Fu costruito in tre fasi successive ed è composto da tre corpi distinti.
La prima parte, la più antica, fu eretta in data imprecisata durante la costituzione della Comunità e pare fosse la preesistente sede comunale. A questa dal 1460 al 1468 fu aggiunta la parte con linee rinascimentali, che guarda la grande piazza, a spese di Galeotto I Pico e Giulia Boiardo che furono i genitori di Giovanni Pico. La parte posteriore fu aggiunta nel 1748. In una nicchia fu posta la statua protettrice di una Madonna con Gesù Bambino. Nel 1798 la statua fu tolta e ora è collocata nell’Oratorio della Madonnina in fondo alla piazza. Il Palazzo Municipale è di grande interesse architettonico per la parte anteriore che si presenta con mattoni a vista e con loggiato a sei archi con colonne ioniche in marmo rosa di Verona sulle quali sono riportate le unità di misura anticamente in uso nel ducato di Mirandola. La parte superiore è abbellita da cinque bifore con fregi in coccio e da un balconcino centrale. All’interno vi è un grande scalone ideato dall’architetto Guerzoni di Modena che porta all’ampia sala, detta Sala Granda, che in passato ospitava la galleria con vari dipinti. Il soffitto in legno è con grandi travi trasversali in rovere ed è intarsiato a cassettoni. Nella ex Sala del Consilio Comunale sono presenti alcuni quadri fra i quali “La caduta di Saulo” di Sante Peranda; una tela con la Madonna proveniente da San Francesco; il quadro di Papa Giulio II alla presa della Mirandola nel 1511, opera di Raffaello Tancredi del 1878; L’Adorazione dei Magi proveniente dalla bottega di Palma il giovane e il ritratto di Giovanni Pico inserito in una splendida cornice scolpita e incisa nel XIX secolo per opera di Giovanni Besutti, ultimo importante intagliatore in legno della scuola mirandolese.